27/10/2022
OBBLIGO POS, ESENTATI I TABACCAI
Dal 30 giugno scorso sono scattate le nuove regole sull’obbligo di accettare i pagamenti elettronici per negozianti, artigiani e studi professionali La vendita di tabacchi e valori bollati ne è esonerata.
Dal 30 giugno scorso negozianti, artigiani e studi professionali che non permetteranno ai clienti i pagamenti tramite Pos potranno essere multati. Scattano infatti le nuove regole previste dall’ultimo decreto Pnrr: per chi rifiuta il pagamento elettronico sanzione di 30 euro aumentata del 4% del valore della transazione.
Arriva invece l’esonero per i tabaccai dall’obbligo di accettare pagamenti con carta di credito per la vendita di generi di monopolio, valori postali e bollati.
Tabaccai, niente pos per sigarette e valori bollati
“I tabaccai saranno esentati dall’obbligo di accettare pagamenti con carta di credito per i tabacchi ed i valori bollati”. Lo ha annunciato il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Marcello Minenna, dopo aver firmato il 24 ottobre scorso una determina in tal senso.
Una notizia accolta con grande soddisfazione della Fit, la Federazione italiana tabaccai aderente a Confcommercio, per la quale “la bassa marginalità di questi prodotti e servizi mal si concilia con i costi di transazione della moneta elettronica”. Il presidente, Mario Antonelli, ha sottolineato che le tabaccherie sono concessionari di Stato e non semplici esercizi commerciali. È per via di questa distinzione, infatti, che possono vendere prodotti di monopolio come il tabacco e le sigarette.
“La fiscalità dei tabacchi e dei valori bollati e postali – ha aggiunto Antonelli – è certificata a monte e pertanto su tali prodotti le finalità antielusione della norma del 2012 sono superflue”. Senza contare i bassi margini di guadagno su questi prodotti, viste i costi delle commissioni così alti.
“Per questo accettare o meno il pagamento con il Pos deve essere per il tabaccaio una
facoltà e non un obbligo. In tanti oggi accettano il pagamento con carta e continueranno a farlo. Fermo restando che solo condizioni bancarie più favorevoli possono davvero facilitare la più completa diffusione dei pagamenti con moneta elettronica”, ha concluso Antonelli.